Nella intervista d’oggi di “First Love Yourself “ Simona Fontana, mamma di Tommaso e avvocato presso il foro di Brescia da settembre 2007, presso lo studio associato “Fontana- Ferrari”.
Si occupa di diritto amministrativo, diritto civile e diritto di famiglia, particolarmente attenta al tema della conciliazione famiglia e lavoro.
Perché ho scelto Simona?
Perché Simona, è una professionista competente e preparata che con semplicità e tanta umiltà sta portando avanti un grande sogno, quello di poter aiutare le donne a far conciliare lavoro e famiglia , quindi a non dover scegliere più fra famiglia e lavoro.
Sono rimasta delusa e molto sorpresa quando ho scoperto come ancora oggi 2015 in Italia purtroppo, ci sia da lavorare su questi aspetti che riguardano la sfera delle donne e quanto deva cambiare ancora la cultura aziendale.
Negli ultimi cinque anni in Italia i casi di mobbing da maternità sono aumentati del 30 per cento. Secondo le ultime stime dell’Osservatorio Nazionale Mobbing solo negli ultimi due anni sono state licenziate o costrette a dimettersi 800mila donne. Almeno 350mila sono quelle discriminate per via della maternità o per aver avanzato richieste per conciliare il lavoro con la vita familiare.
Sempre secondo l’Osservatorio, 4 madri su 10 vengono costrette a dare le dimissioni per effetto di “mobbing post partum”. (dati presi da L’Espresso)
“Ogni donna (ma anche ciascun uomo) deve cioè trovarsi nella situazione di poter conciliare senza subire limitazioni in termine di crescita professionale e di retribuzione” Simona
Perché Simona ha deciso di specializzarsi in conciliazione?
La nascita di Tommaso l’ ha posto necessariamente di fronte ad esigenze che, sebbene sempre esistenti, sono risultate più impellenti e necessarie. Ho cominciato ad avere difficoltà a conciliare lavoro e famiglia . Così ha iniziato ad interessarsi al tema della conciliazione, con riferimento sia alle lavoratrici autonomi e dipendenti, ed allo studio delle tipologie contrattuali volte a favorire appunto la conciliazione.
Uno di queste tipologie di lavoro e il tele-lavoro.
“La maternità (in qualunque modo si manifesti) è un’esperienza meravigliosa e totalizzante che ci pone di fronte all’impellente necessità di conciliare l’attività lavorativa con il nuovo ruolo di mamma.” Simona
Come ha fatto Simona ad organizzarsi con il lavoro e con Tomasso?
La sua famiglia è una grande squadra, sulla quale Simona si può appoggiare per la crescita di Tomasso, e fa affidamento anche al asilo nido
Chi è il fan numero uno di Simona?
La mamma, che la sostiene ed incoraggia, in quei momenti che l’sconforto e lo scoraggiamento vogliono prendere il sopravvento.
Cosa fa Simona quando ha voglia di mollare ?
Simona se immagina come si sentirebbe se mollassi il suo sogno, e così si rende conto che starebbe peggio, quindi fa un respiro e continua per la sua strada.
Il segreto per la felicità secondo Simona è stare bene con se stessi
Ho raccolto un po’ d’informazione riguardo la maternità e i suoi diritti nel mondo ecco i dati:
Nel mondo la tutela della maternità è inadeguata per il 71,6% delle lavoratrici, 830 milioni di donne. Lo rivela il rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) intitolato “Maternity and paternity at work: Law and practice across the world”. Si va dai 410 giorni di congedo previsti dalla normativa croata ai 30 della Tunisia, alla situazione degli Stati Uniti, con Oman e Papua Nuova Guinea uniche nazionai in cui l’assenza per maternità non è retribuita.
Brasile
Il congedo è di quattro mesi retribuiti (sei nel settore governativo), e le famiglie hanno diritto all’assistenza gratuita (compresi gli asili) finché il bambino non raggiunge i sei anni di età.
Francia
Le donne francesi ricevono il salario pieno per le prime 16 settimane di congedo di maternità per il primo e il secondo figlio, e 26 settimane per ogni figlio dal terzo in poi. Inoltre, le neomamme possono ottenere fino a tre anni di congedo “protetto” con sovvenzioni per baby-sitter a domicilio, assistenza ai bambini e generose indennità mensili.
Russia
Le donne devono obbligatoriamente prendere un congedo di 70 giorni prima del parto e di altrettanti dopo, al 100% del salario. Chi si prende cura del piccolo (inclusi i nonni) riceve quindi un’indennità finché il bambino non compie tre anni.
Qualche spunto di riflessione:
- Credi nei tuoi sogni fino in fondo.
- Sii costante.
- Prendi ciò che hai e vai avanti.
- Scopri quali opportunità questa crisi ha in riservo per te.
- Lasciati del tempo per te stessa per ricaricarti.
- Individua un gran obiettivo e poi piccoli obiettivi quotidiani che ti facciano arrivare al gran traguardo.
- Cerca un tuo fan, che ti sostenga nei momenti difficili.
- Ogni volta che ti viene una idea, scrivila su carta, così con il tempo potrai individuare quella che ti piace di più.
- Chiedi aiuto a chi ti può aiutare a realizzare la idea.
- Sviluppa la tua leadership.
- Se vuoi ripartire in una nuova attività o lavoro, scopri i tuoi talenti.
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- Inoltre insieme a Michela e Roberta di Woman Lab segue un nuovo progetto “Maternità in azienda”
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